Posizionamento geolocalizzato, come sfruttarlo.
Maps, Local, Places for Business, MyBusiness: che confusione! In questo valzer di prodotti made in Google è facile perdere il filo e Attilio, nelle domande che sono arrivate, mi ha chiesto di recuperarlo come l’Arianna mitologica.
Andiamo a vedere quindi come, oggi, funziona il posizionamento geolocalizzato in modo pratico e veloce.
Come ottimizzare una scheda geolocalizzata
Nome attività: Usa il vero nome dell’attività, non forzare l’ottimizzazione inserendo la località a meno che non sia prevista all’interno del nome reale del business.
Indirizzo: Inserisci l’indirizzo esatto, perché è qui che ti arriva la cartolina di Google con il PIN per convalidare la scheda, la quale altrimenti resta inattiva.
Informazioni di contatto: Compila più campi possibili. Infatti, una maggiore completezza di dati corrisponde a una accresciuta credibilità della scheda stessa sia per l’utente che per il motore di ricerca.
Categoria: Un tempo utilizzata come tag keyword “illegale”, ove era possibile inserire tutte le parole chiave interessanti, oggi è possibile soltanto selezionare dei dati forniti da Google per focalizzare al meglio l’attività.
Foto di Maps: Consigliatissima, in quanto viene restituita, a scheda espansa, nel box a destra delle SERP geolocalizzate.
Presentazione: Considerala alla stregua della description, sii breve e incisivo per dare maggiore credito e visibilità alla tua scheda.
Una volta ottimizzati tutti i parametri, salva e aspetta la cartolina all’indirizzo che hai inserito. Una volta immesso il PIN spedito da Google, la scheda viene considerata valida e attiva.
Come funziona il posizionamento geolocalizzato
Soprattutto dopo l’importante aggiornamento denominato Venice (Dicembre 2012), se immetti come query la parola chiave “pizzeria” e ti trovi a San Donà di Piave ti vengono restituiti dei risultati inerenti alla cittadina da cui sei connesso.
Per la stessa keyword digitata da una città differente, ad esempio Roma, il motore di ricerca ti fornisce un’altra SERP.
Perché?
Ci sono tutta una serie di fattori non influenzabili (ad esempio, la distanza) che rendono la pagina dei risultati di ricerca estremamente personalizzata per le esigenze dell’utente: è normale che a un romano non interessi trovarsi nei risultati una pizzeria di San Donà e viceversa.
Ancora più interessante quello che succede ricercando da dispositivi mobile: il GPS integrato rende infatti i risulati localizzati ancora più precisi nel giro di pochi chilometri.
Cosa cambia per la SEO?
Difatti vi è un restrigimento di campo dei competitor: il tuo concorrente non è più l’attività geolocalizzata a chilometri di distanza che veniva restituita sempre nelle SERP nazionali, ma quelli più prossimi al business che stai curando.
Tu cosa ne pensi, credi si tratti di una modalità che stravolge il modo di fare ottimizzazione?