Come posizionarsi per una keyword competitiva

La SEO non è affatto una “scienza” esatta. Ogni SERP (Search Engine Result Page) è una competizione a sé, con i fattori di Google più o meno rilevanti per quella specifica query: attenzione, ho proprio detto query, non soltanto nicchia di mercato.

In questo bailamme apparentemente inesplicabile, Antonio mi chiede come posizionarsi per una keyword competitiva.

Andiamo a vedere insieme come strutturare una strategia di ottimizzazione sui motori di ricerca che, nel tempo, possa portare anche (e non solo) questo risultato.

Posizionare una parola chiave? Posizionare un sito!

Se il tuo portale si trova in un settore assai competitivo, con player affermati e molto forti, fai un passo indietro. No, non per scappare a gambe levate dalla tenzone ma per guardare il tutto dal punto di vista del Web Marketing generale, prima di riscendere nell’agone della SEO.

Ti può essere molto utile stilare un piano per punti di Listening, per capire come posizionarti meglio sia per la keyword competitiva che, in modo più semplice nel frattempo, per tutte le parole chiave di lunga coda, in modo tale da dare rilevanza al sito sia per ricerche parallele e  per correlazione alla chiave “forte”.

Lavorare di posizionamento per un solo termine, a meno che non ci sia una richiesta o un’esigenza specifica, potrebbe non essere una buona idea se si ha in mente un ritorno che non sia soltanto di brand (le famose “vanity key“).

Strumenti come SEMRush o il Keyword Planner di AdWords possono darti una mano a ricercare i termini correlati alla tua parola chiave ultra-competitiva mentre, per il documento, non preoccuparti: ho preparato per te un esempio di quello che appare nel video per il tuo Listening.

Gli step per definire le query alle quali rispondere

Durante questa analisi ti conviene, secondo la mia piccola esperienza, mantenere un approccio olistico perché la SEO è solo un ramo del grande albero del Marketing e ogni ramo è connesso dalla stessa linfa.

1. Leader Maximo. Definendo il player principale del tuo settore, viene naturale scegliere poi le parole chiave, le query che riesce a soddisfare meglio di te e cosa puoi fare meglio che lui non faccia. Nota: bisogna essere realisti, se hai un e-commerce di scarpe, Zalando è troppo più grande di te affinché possa considerarlo un competitor. Ma un punto di riferimento, quello si.

2. Bench Marketing. Stesso lavoro del primo punto, ma sugli altri attori della nicchia. Vedi come già adesso si stanno definiendo molte query alle quali non avresti mai pensato di dover rispondere?

3. Ricerca conversazionale. I SEO più old school potrebbero considerarla una pratica da relegare ai social network ma è proprio grazie a questi strumenti di conversazione online che puoi scoprire i termini che i tool più complessi non correlano. Steve Jobs ha fatto la fortuna della Apple riuscendo a esaudire bisogni fino a quel momento neanche lontanemente espressi. In ogni settore ce ne sono, e non pochi.

4. Definizione di Persona. Finora hai studiando il settore di riferimento e le sue richieste, ma queste sono formulate da utenti, da persone. Identificarli ti aiuta a fare ordine nella cortina di fumo dei numeri e delle query e ad aprirti una strada nella nebbia che ti porta a vedere le stelle, su in SERP.

5. Obiettivi. Visite, Generazione dei contatti o Vendite? Ogni portale ha una raison d’être, quella del tuo sito qual è? Una volta definita, è congruente con la parola chiave competitiva per la quale volevi posizionarti? Le tue azioni SEO devono andare a centrare i bersagli che ti poni in questo momento altrimenti starai correndo per arrivare in alto su Google tanto per, come tagliare il traguardo per primo a Mario Kart. Giusto per divertirti.

Tu cosa ne pensi? Stili mai un piano di azione SEO prima di definire come posizionarti per una o più parole chiave?

Benedetto Motisi
Benedetto Motisi
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